Cruciferae (Brassicaceae)
Cardamine bulbifera L.
= Dentaria bulbifera L.
Nome volgare: Dentaria minore, Dentaria bulbillifera
Forma biologica: G rhiz (Geofite rizomatose = Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.)
Descrizione:
Pianta erbacea, perenne con rizoma sottile (2-3 mm) e fusto semplice, eretto o ascendente, arrossato e leggermente pubescente soprattutto alla base, alto da 25 a 60 cm
Le foglie cauline inferiori sono pennatosette con 3-7 foglioline lanceolate e con margine dentato, quelle superiori via via ridotte fino a foglie semplici, lanceolate, intere o seghettate che presentano alle ascelle bulbilli piriformi bruni o viola-nerastri che permettono la riproduzione vegetativa e che hanno dato il nome specifico alla pianta
I fiori in corti racemi, alla sommità del fusto, sono attinomorfi, tetrameri e dialipetali, hanno il calice con 4 sepali corti e di colore verde-violaceo, la corolla rosa violacea o più raramente bianca, con i 4 petali arotondati all’apice lunghi 1,2-2 mm, 6 stami e uno stilo semplice con stimma intero, gineceo supero, sincarpico, bicarpellare.
Il frutto che matura raramente è una siliqua eretta lunga 2-3,5 cm e larga 2,5 mm, nonostante la difficoltà di maturazione del frutto, la pianta si riproduce per via vegetativa grazie ai bulbilli presenti alle ascelle delle foglie cauline superiori che a maturità, cadendo fanno nascere le nuove piante.
Antesi: Aprile-Giugno
Distribuzione in Italia: Originaria dell’Europa centrale, in Italia è presente in tutto il continente con esclusione delle isole.
Habitat : Vive nei boschi termofili, sub-acidi con humus fresco e profondo da 200 a 1300 (1800) m di altitudine.
Note di sistematica: In relazione alla variabilità della specie sono state osservate, nel Gargano e Abruzzo, piante con foglie cauline superiori trifogliate e fiori con petali più grandi, che vengono indicate come Cardamine bulbifera L var. garganica Fenaroli
Etimologia: Il nome del genere deriva da cardamon nome greco col quale veniva chiamato uno dei crescioni., il nome specifico, dal latino, col significato di portatore di bulbo, per i suoi caratteristici bulbilli.
Proprietà ed utilizzi: Pianta commestibile dal piacevole aroma di crescione, le foglie vengono consumate con altre erbe crude in insalate primaverili o cotte per ripieni, torte o contorni condite con olio e aceto (o limone)
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